LA TONALTIMBRICA
La Tonaltimbrica (1967) costituisce la prima sintesi originale tra soluzione formale e aspetti contenutistici, posta come pregiudiziale nell’operare artistico di Almaviva.
È la aperta denuncia della totale immersione dell’esistente in una dimensione dominata da un primordiale e inestinguibile istinto di sopraffazione, rispetto al quale l’arte non può che rimanere allo stato della semplice constatazione, rifiutando eventuali percorsi e giustificazioni metafisiche che potessero dare una spiegazione consolatoria e rassicurante all’esistente.
La stessa struttura formale della Tonaltimbrica evidenzia l’antagonismo biologico che pervade la sfera naturale attraverso la riduzione agli estremi delle sue componenti costitutive (da cui deriva il nome di Tonaltimbrica): l’elemento “tonale“, costituito dalla base coloristica che individua le masse del dipinto, e l’elemento “timbrico”, la nervatura sottile e ispida di colore puro che struttura e definisce la base informe dello sfondo, conferendole un particolare effetto aggressivo e di proiezione esterna nei confronti dell’osservatore.
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